Dott.ssa Benedetta Zucchi, Fisioterapista

Mamma, quando fare la riabilitazione del pavimento pelvico?

quando fare la riabilitazione del pavimento pelvico

Molte donne con un’età compresa tra i 45 e i 75 anni mi riferiscono spesso di soffrire di incontinenza o prolasso dalla gravidanza o da dopo il parto e spesso ciò significa che hanno convissuto con queste problematiche per circa metà della loro vita.

Purtroppo la riabilitazione del pavimento pelvico è un ramo della fisioterapia relativamente giovane (soprattutto in Italia) ma che può aiutare tantissime persone a risolvere questi e molti altri problemi legati al pavimento pelvico.

Ma perché essere donne ma soprattutto madri può rappresentare un rischio per il nostro pavimento pelvico?

Come si fa a sapere se il pavimento pelvico sta bene o necessita della riabilitazione?

Quando è opportuno fare la riabilitazione del pavimento pelvico? In gravidanza? Nel post parto?

In questo articolo cercherò di rispondere a queste e molte altre domande.

Perché il mio pavimento pelvico potrebbe aver bisogno della riabilitazione?

La gravidanza, il parto, puerperio e il post parto rappresentano periodi di grandi cambiamenti per il corpo di una donna.

Per nove mesi il rammollimento di articolazioni, legamenti e muscoli dovuto agli ormoni, la distensione addominale dovuta alla crescita fetale e all’aumento di dimensioni dell’utero e l’aumento di peso materno modificano la postura e indeboliscono il pavimento pelvico.

Una volta avvenuto il parto, il corpo si prepara a recuperare la condizione pre-gestazionale ma non è così scontato che questa venga recuperata completamente.

L’utero impiega circa 10 giorni per tornare alle sue dimensioni pregravidiche ma può mantenere una certa mobilità per più tempo.

La vagina rimane soffice e ampia per circa 7-8 giorni e riacquisisce solo successivamente e gradualmente il tono e l’elasticità.

L’addome può restare flaccido e atonico per molte settimane e, se eccessiva, la diastasi dei retti dell’addome avvenuta durante la gravidanza può mantenersi anche dopo il parto.

Sia in gravidanza che dopo il parto la mancanza di tono a carico della parete addominale, in assenza di strategie per la gestione degli sforzi e delle pressioni che si sviluppano all’interno dell’addome durante le attività della vita quotidiana, rappresenta il principale fattore di rischio per lo sviluppo di una disfunzione a carico del pavimento pelvico.

Durante la gravidanza infatti gli ormoni rendono i muscoli del pavimento pelvico più lassi e più difficilmente reclutabili e l’aumento del peso materno fa sì che aumenti la pressione che devono da sostenere.

Durante il parto poi si possono verificare danni legamentosi, muscolari e nervosi che possono pregiudicare anche gravemente il pavimento pelvico.

Dopo il parto il pavimento pelvico impiega delle settimane per riprendere tono e forza muscolare senza considerare il tempo che può richiedere per guarire da un’eventuale lacerazione o da un’episiotomia.

Per ultimo, l’allattamento può essere un fattore determinante per il recupero in quanto la presenza della prolattina mantiene mobili e lasse nel tempo le articolazioni, i legamenti e i muscoli e riduce la capacità di formare massa muscolare.

Se a tutti questi fattori sommiamo le enormi pressioni che si sviluppano all’interno dell’addome durante le attività e gli sforzi della vita quotidiana e che l’addome, sia in gravidanza che dopo il parto, può non essere in grado di gestire è facile comprendere come queste pressioni si ripercuotano sul pavimento pelvico determinando un’alterazione delle sue funzioni di sostegno e continenza.

Come faccio a sapere se il mio pavimento pelvico sta bene?

Sicuramente la presenza di eventuali sintomi che possano riportare a una disfunzione del pavimento pelvico è il primo campanello di allarme.

Se in gravidanza o da dopo il parto hai perdite urinarie, perdite fecali o di gas, sensazione di pesantezza nel bassoventre o di ingombro in vagina, dolore all’esplorazione vaginale o dolore durante i rapporti sessuali è molto probabile che il tuo pavimento pelvico necessiti di una valutazione.

Prima di rivolgersi a un fisioterapista specializzato nella riabilitazione del pavimento pelvico è comunque consigliabile rivolgersi al/lla proprio/a ginecologo/a.

Il medico specialista in ginecologia e ostetricia si occupa delle patologie a carico dell’apparato riproduttivo femminile (utero, ovaie, vulva e vagina per intendersi) e della donna nel periodo ostetrico.

Una visita con il/la ginecologo/a serve quindi a indagare l’eventuale presenza o assenza di un’alterazione organica e se necessario trattarla.

Per individuare e trattare invece una disfunzione a carico del pavimento pelvico è necessario rivolgersi a un/a fisioterapista specializzato/a in questo campo.

A questo proposito credo sia opportuno un piccolo chiarimento: nonostante sia il/la ginecologo/a che il/la fisioterapista si occupino della salute del pavimento pelvico, sono specialità con competenze differenti.

Il pavimento pelvico è infatti un insieme di muscoli, legamenti e fasce che chiude inferiormente la cavità addomino-pelvica il cui ruolo è quello di sostenere gli organi pelvici e contribuire al corretto funzionamento della minzione, della defecazione e dell’attività sessuale-riproduttiva.

Per questo un problema a carico dei muscoli, dei legamenti, delle fasce e dei nervi del pavimento pelvico può alterare a sua volta una o più funzioni e risultare per esempio in un’incontinenza urinaria e in un prolasso.

Trattandosi di muscoli, il/la fisioterapista specializzato/a è in grado di valutare il tuo pavimento pelvico e se necessario può impostare un piano di trattamento che ti aiuti a risolvere, laddove possibile, il tuo problema e migliorare la qualità della tua vita.

In cosa consiste la valutazione del pavimento pelvico in gravidanza e nel post parto?

La valutazione del pavimento pelvico in gravidanza o nel post parto non è molto differente dalla prima visita del pavimento pelvico.

Anche in questo caso dovrai rispondere a delle domande sulla tua salute e sul problema che ti ha portata a fare la visita.

Se sei incinta ti verranno fatte domande sulla gravidanza attuale, sul suo decorso clinico e su eventuali problematiche riscontrate nell’ultimo periodo (mal di schiena, dolore alla sinfisi del pube, sanguinamenti vaginali ecc…).

Se hai già partorito ti verrà chiesto com’è andata la gravidanza e com’è andato il parto, se ci sono state complicazioni, se il parto è stato vaginale o cesareo, se è stato difficoltoso e ha richiesto l’utilizzo di strumenti per l’estrazione del bambino, se ti hanno tagliata o se ti sei lacerata ecc…. 

In entrambe i casi, ti verranno fatte domande su eventuali gravidanze e parti precedenti e sui risultati che speri ottenere con la fisioterapia per poi passare alla valutazione fisica.

Inizialmente si valuta la postura poiché durante la gravidanza e dopo il parto si osservano delle importanti modifiche a carico del corpo della donna: la testa si trova solitamente anteposta rispetto alle spalle, la cifosi toracica e la lordosi lombare si accentuano e il baricentro si sposta in avanti.

Si valutano poi la respirazione, l’addome e la pelvi e si effettuano dei test per valutare eventuali disfunzioni a carico delle articolazioni del bacino molto comuni sia durante che dopo la gravidanza.

Un’alterazione a carico delle strutture che si trovano nelle immediate vicinanze del pavimento pelvico può infatti ripercuotersi su quest’ultimo e contribuire allo sviluppo o al mantenimento di una disfunzione.

Una volta effettuato l’esame fisico globale, si passa a valutare il pavimento pelvico nello specifico.

Si effettua dapprima una valutazione esterna del perineo e dei genitali esterni per proseguire alla valutazione intracavitaria, ovvero all’esplorazione vaginale.

Inserendo una o due dita in vagina è infatti possibile sapere molte cose sul tuo pavimento pelvico:

  • se si trova in uno stato di tensione o di eccessivo rilassamento;
  • se sei in  grado di reclutarlo volontariamente oppure no;
  • qual è la sua forza e la sua resistenza alla fatica;
  • se ci sono dei punti specifici di tensione e dolore.

Quando sarebbe opportuno effettuare una valutazione del pavimento pelvico?

Durante la gravidanza è raccomandabile fare almeno 3 valutazioni del pavimento pelvico:

  1. intorno alla 12ª settimana di gestazione
  2. intorno alla 25ª  settimana di gestazione
  3. intorno alla 34ª  settimana di gestazione

La prima valutazione del pavimento pelvico intorno alla 12ª settimana di gestazione è utile perché possiamo avere un’idea del pavimento pelvico della gestante e in caso di alterazioni di forza, sostegno o tono è possibile cominciare da subito un programma di riabilitazione. Inoltre permette di capire quale percezione del proprio corpo abbia la donna, se è in grado di reclutare il pavimento pelvico e se è in grado di reclutarlo correttamente senza commettere errori.

È ormai stato dimostrato che conoscere e allenare il proprio pavimento pelvico durante la gravidanza riduce il rischio di incontinenza urinaria, fecale e prolasso sia in gravidanza che nel post parto123.

La seconda valutazione consigliata andrebbe eseguita intorno alla 25ª settimana di gestazione poiché è nel secondo trimestre che si verificano i cambiamenti più importanti nel corpo della donna. L’aumento di peso, l’aumento della lordosi lombare e l’aumento dell’addome possono determinare ripercussioni sul pavimento pelvico, che ipotonico per via degli ormoni, può lasciar scappare urina, gas o feci, specialmente sotto sforzo.

La terza e ultima valutazione si consiglia intorno alla 34ª settimana di gestazione per insegnare alla donna il massaggio perineale, utile strumento di autoconoscimento e di prevenzione delle lacerazioni perineali45.

Dopo il parto è consigliabile aspettare circa 6-8 settimane post parto per i parti vaginali e circa 8-10 settimane post parto per i parti cesarei prima di effettuare una valutazione intracavitaria. L’utero, l’addome e la pelvi hanno bisogno di tempo per recuperare tonicità, forza e stabilità.

Tuttavia consiglio vivamente alle donne che hanno partorito da meno di un mese di effettuare comunque una prima valutazione fisica globale per avere indicazioni su quali siano le posizioni o le posture da evitare nell’immediato post parto, sul trattamento delle cicatrici da episiotomia, lacerazione o taglio cesareo e per sapere quali esercizi si possono o non si possono fare per favorire un buon recupero.

Ci tengo inoltre a sottolineare che ogni momento è buono per effettuare una valutazione del pavimento pelvico, soprattutto in presenza di sintomi che possono ricondurre a una disfunzione.

Sia che tu stia programmando di avere una gravidanza o che siano passati anni dal parto, non è mai troppo tardi per cominciare a prendersi cura del proprio pavimento pelvico.

Dalla gravidanza e da dopo il parto ho problemi al pavimento pelvico: cosa devo fare?

Quello che ti consiglio di fare è rivolgerti a un fisioterapista specializzato nella riabilitazione del pavimento pelvico affinché valuti la tua condizione e ti consigli il trattamento più adatto a te.

La riabilitazione dovrebbe rappresentare la prima linea di intervento per molte delle disfunzioni del pavimento pelvico in quanto non presenta effetti collaterali e, in caso di insuccesso, non peggiora in alcun modo la situazione.

I benefici della riabilitazione del pavimento pelvico in gravidanza e nel post parto

Le disfunzioni del pavimento pelvico sono problematiche che comportano un enorme disagio alle persone che ne sono affette e che possono avere importanti ripercussioni psicologiche, lavorative e sociali. Minano l’autostima, creano insicurezza e favoriscono la depressione.

Molte persone non sanno che la riabilitazione del pavimento pelvico può essere loro d’aiuto e convivono per molti anni con problematiche possono essere risolte con la riabilitazione.

Grazie alla riabilitazione del pavimento pelvico è possibile vivere una gravidanza e un post parto privi di perdite, libera da assorbenti o pannolini, eviterai il prolasso, le lacerazioni e avrai una vita intima sana e felice, priva di dolori e paure.

Se soffri di una disfunzione del pavimento pelvico e vuoi sentirti di nuovo bene con te stessa e con il tuo corpo non è mai troppo tardi per cominciare la riabilitazione, sia che tu sia in gravidanza, che tu abbia partorito da poco o che siano passati 10 anni dal tuo ultimo parto!

Se invece non hai disfunzioni ma sei incinta o sei già mamma ti consiglio di fare una valutazione del pavimento pelvico… perché prevenire è meglio che curare e perché ritengo che il pavimento pelvico sia una zona del corpo che tutti, ma in particolare modo una donna, debbano conoscere.

In ogni caso, se hai bisogno di aiuto puoi fissare una consulenza online o una prima visita in presenza attraverso il form di contatto.

Sarò felice di aiutarti!

Note

  1. Woodley SJ, Lawrenson P, Boyle R, Cody JD, Mørkved S, Kernohan A, Hay-Smith EJC. Pelvic floor muscle training for prevention and treatment of urinary and faecal incontinence in antenatal and postnatal women. Cochrane Database Syst Rev. 2020 May 6;5(5):CD007471.
  2. Sigurdardottir T, Steingrimsdottir T, Geirsson RT, Halldorsson TI, Aspelund T, Bø K. Can postpartum pelvic floor muscle training reduce urinary and anal incontinence?: An assessor-blinded randomized controlled trial. Am J Obstet Gynecol. 2020 Mar;222(3):247.e1-247.e8.
  3. Mørkved S, Bø K. Effect of pelvic floor muscle training during pregnancy and after childbirth on prevention and treatment of urinary incontinence: a systematic review. Br J Sports Med. 2014 Feb;48(4):299-310.
  4. Abdelhakim AM, Eldesouky E, Elmagd IA, Mohammed A, Farag EA, Mohammed AE, Hamam KM, Hussein AS, Ali AS, Keshta NHA, Hamza M, Samy A, Abdel-Latif AA. Antenatal perineal massage benefits in reducing perineal trauma and postpartum morbidities: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Int Urogynecol J. 2020 Sep;31(9):1735-1745.
  5. Beckmann MM, Stock OM. Antenatal perineal massage for reducing perineal trauma. Cochrane Database Syst Rev. 2013 Apr 30;(4):CD005123.

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